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Nel terreno occorre ridurre al minimo la presenza di cromo esavalente (cromato) in quanto cancerogeno. Il cromato può essere introdotto nel terreno mediante fertilizzanti contenenti Cr(VI). La maggior parte di questo cromato viene ridotto a Cr(III) mediante ossidazione della materia organica. Il cromato residuo viene determinato secondo la norma EN ISO 15192 mediante digestione alcalina seguita da cromatografia ionica con reazione post-colonna con 1,5-difenilcarbazide e successivo rilevamento visibile a 538 nm. La sequenza B della norma EN 16318 si applica alla digestione alcalina e la stessa sequenza analitica si applica anche ai fertilizzanti.

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